Le abilità di una donna sono infinite: lavora, spesso è mamma, spesso è moglie e quindi casalinga ma riesce a mantenere un perfetto equilibrio tra questi diverti impegni quotidiani. O almeno ci prova! Una gravidanza cambia spesso la vita di una donna: cresce un bambino ci riempie di responsabilità che vanno a sommarsi agli impegni di lavoro e allo stress domestico. Come si fa a coniugare tutto questo?
Come vedremo di seguito molte donne, dopo la gravidanza, ha una serie di difficoltà a riprendere in mano la propria vita professionale. C’è sempre una soluzione!
Consigli per diventare mamma
Ricorda che oltre a prenderti cura della casa, del tuo bambino e del tuo lavoro è bene avere cura di te. Cerca quindi di dormire, riposare, trovare attività e hobby che possano distrarti e farti svagare. Le amiche possono essere fondamentali nella riorganizzazione della tua vita, perché avrai bisogno di persone fidate con le quali provare emozioni e divertirti. Insomma è vero che un figlio è tutto, ma prima di essere mamma devi trovare un tuo equilibrio come donna.
Quando riprendi la tua attività lavorativa risulta difficile pensare di trascorrere molto tempo lontana dal proprio bambino. Tuttavia vi sono alcune garanzie che ti permetteranno di prenderti cura di te e della tua vita. Sono infatti previste per legge alcune tutele che vogliono così salvaguardare il tuo posto di lavoro per mezzo dell’astensione obbligatoria, richiedendo, per esempio, un congedo parentale.
Congedo parentale e maternità
La tutela della maternità, così come avviene per la paternità, è disciplinata dalla legge. Lo Stato si pone l’obiettivo di aiutare i genitori operando in questo modo:
- garantisce alla mamma che lavora la permanenza del rapporto di lavoro;
- si prevede una condizione di sicurezza economica per la lavoratrice durante il periodo di maternità;
- si tutela il bambino appoggiando il suo sviluppo.
Il congedo di maternità non è altro che un periodo di astensione obbligatoria dal tuo luogo di lavoro con un indennizzo economico pari all’80% della retribuzione. Può essere richiesto anche dal padre qualora la mamma non possa richiederlo. L’astensione dal lavoro varia da 2 mesi fino a 3 mesi dalla nascita del bambino.
Una volta tornata al lavoro potrai provare, se possibile, a sceglier e un part time orizzontale, per ridurre la quantità di ore da lavorare al fine di occuparti della tua famiglia. Come vedi le soluzioni esistono e far convivere le cose è difficile, ma non impossibile. L’importante, cara mammina, è chieder aiuto senza mai trascurare i tuoi bisogni.